Comunicato n°4
Su richiesta del comitato “No alla fusione”, pubblichiamo il seguente articolo.
UNIONE SI’ – FUSIONE NO
I nostri due Comuni sono già uniti perché entrambi hanno scelto di aderire all’UTI, Unione Territoriale Intercomunale, della Carnia: il Comune di Treppo Carnico con delibera del 22 settembre 2015, quello di Ligosullo con delibera del 25 marzo 2016 (anche se solo sei mesi prima il Consiglio Comunale aveva espresso all’unanimità parere negativo in merito all’adesione all’UTI!). L’obiettivo dell’UTI è proprio quello di gestire le funzioni amministrative in forma coordinata. Quindi sia Treppo Carnico sia Ligosullo aderiscono ad una struttura operativa sovra-comunale, nata con lo scopo di condividere i servizi e migliorare la risposta alle esigenze del cittadino.
In questo tipo di organizzazione, molto vicina ed attenta alle esigenze delle zone marginali, la fusione tra i due minuscoli Comuni di Ligosullo e Treppo Carnico risulta un modello irragionevole, privo di logica e di buon senso. L’esiguità di questa operazione non contribuirà in alcun modo a migliorare l’organizzazione complessiva perché non porta alla popolazione alcun valore aggiunto e non risponde a nessuna razionale forma di miglioramento.
Scegliere la fusione con i propositi dichiarati di “fare sistema” in un’ottica di risparmio è un’opzione ingannevole. In primo luogo perché questi strumenti di razionalizzazione già esistono grazie all’UTI, ma soprattutto perché è pericoloso in quanto espone entrambe le Comunità a notevoli rischi sul fronte della perdita dei servizi di primaria necessità.
IL GIOCO VALE LA CANDELA?
Se si vuole lavorare insieme (ufficio tecnico, operatori ecologici, servizio scuolabus, …) possiamo farlo senza necessariamente sacrificare le rispettive peculiarità, le proprie storie, le proprie identità, le proprie municipalità.
A chi ci accusa di campanilismo ricordiamo che “il campanile” è e rimarrà un valore importante che rappresenta il senso di aggregazione e di appartenenza di un territorio. È un “collante” che mantiene ancora in vita moltissimi piccoli comuni in tutta Italia. La maggior parte di questi hanno già espresso il loro NO alla FUSIONE davanti all’ipotesi di veder cancellato il proprio Comune.
Con la legge attuale nessuna fusione è andata a buon fine in Regione. L’esempio più recente è il risultato del referendum dell’11 giugno 2017 che vedeva coinvolti i comuni di Flaibano, Sedegliano e Mereto di Tomba: ha vinto un secco e deciso NO in tutte e tre le Comunità!
Inoltre non possiamo accettare questa politica di rassegnazione che vuole far passare la proposta di fusione come la panacea di tutti i mali. É una forzatura che invece attribuisce agli amministratori promotori tutta l’incapacità nel fronteggiare ed arginare l’annoso problema dello spopolamento delle nostre comunità. La fusione che si prospetta al cittadino non è altro che un’operazione di maquillage per nascondere sotto gli occhi di tutti che entrambe le realtà sono destinate ad estinguersi nel giro di qualche decennio, se non verranno intraprese politiche concrete e convincenti: forme radicali di difesa del lavoro, di premi alla natalità, di sostegno agli affitti, di incentivi all’acquisto di prima casa alle persone che desiderino insediarsi sia a Treppo Carnico che a Ligosullo. I Sindaci si impegnino per fare massa critica chiedendo e stimolando in tal senso la politica regionale. Al contrario questa proposta di fusione è solo un espediente per incassare i pochi euro promessi, un abbaglio che non ottimizza i servizi e non porta benefici reali alla popolazione.
Per queste considerazioni vi invitiamo a votare NO alla Fusione di Treppo Carnico e Ligosullo.