Comunicato n°7

Su richiesta del comitato “No alla fusione”, pubblichiamo il seguente articolo.
RIPARTIRE DAL BOSCO
Tra i dipendenti del Comune di Treppo Carnico, nel 2014, è andata in pensione l’ultima guardia comunale che aveva avuto mansioni di controllo sul bosco. L’attuale Maggioranza ha subito provveduto ad eliminare dall’organico questa figura di tutela del territorio, giustificando la decisione con la necessità di dotarsi di personale di ruolo amministrativo. Peccato che, a tre anni di distanza, non sia stato ancora indetto un concorso per trovare questo nuovo dipendente amministrativo!!!
Ricordiamo che per la gestione del bosco la precedente Amministrazione aveva aderito, insieme agli altri Comuni dell’Alta Valle del Bût, ad una convenzione che stabiliva un responsabile unico per i cinque comuni. Questa figura professionale era titolata al controllo e alla verifica, indiceva le gare, invitava le varie ditte boschive, aggiudicava i lotti, ecc.
L’Amministrazione attuale invece, appena eletta, ha pensato bene di uscire da questa convenzione senza fornire valide motivazioni e legittime spiegazioni in merito. Con questa decisione la Maggioranza guidata da Luigi Cortolezzis ha scelto di controllare, vigilare e gestire il patrimonio boschivo in forma autonoma.
Ecco quindi che, per il ruolo di responsabile del bosco nel Comune di Treppo Carnico, è stato scelto il tecnico comunale. Gli è stato affidato questo compito (per la prima volta) all’inizio di questo mandato elettorale. Le sue competenze quindi sono recenti, perché negli anni scorsi ha sempre svolto un ruolo completamente differente (in qualità di responsabile del settore manutentivo e di edilizia privata); tra l’altro in breve anch’egli andrà in pensione. Cos’è che ha determinato la scelta del cambio di responsabile? Non si capisce.
Anche il Comune di Ligosullo è sprovvisto di tale figura professionale tant’è che usufruisce del medesimo responsabile di Treppo Carnico.
Chi si occuperà del patrimonio boschivo nel nuovo eventuale Comune?
Nell’eventualità che la proposta di fusione vada in porto e sapendo che il responsabile attuale andrà in quiescenza, sarà il Commissario (che la norma prevede essere il Sindaco del Comune più grande) che dovrà gestire questo patrimonio (tra l’altro raddoppiato come estensione) senza però avere un tecnico di supporto tra i suoi dipendenti!!!
Riconosciamo sicuramente tra le competenze professionali dell’attuale Sindaco di Treppo Carnico quella connessa alla prima trasformazione del legname, ma la gestione pubblica è tutt’altra cosa: dovrebbe essere affidata a una figura super partes, abilitata al ruolo di sorveglianza e controllo, idonea ad esercitare attività amministrative ed economiche per l’Ente, senza preoccupazioni per eventuali conflitti di interesse.
Ricordiamo che nel corso degli anni il Sindaco Cortolezzis è stato parte attiva in varie realtà carniche che si occupano di bosco (da Legno Servizi a Consorzio Boschi Carnici), ma i risultati gestionali non sembrano aver avuto successo perché non si è mai trovato un accordo sulla cosiddetta “filiera” tra i diversi attori che in questo settore riversano i propri interessi.
Chi è il regista di questo film?
Le particelle 9, 11 e 12 del Piano di Gestione Forestale di Treppo Carnico furono utilizzate dalla precedente Amministrazione, sotto il controllo di funzionari regionali, conferendo un mandato alla gestione alla Società cooperativa Legno Servizi (ricavo medio di 23,50 € al m³ indistintamente che fosse verde o secco). L’impresa incaricata del lavoro fu la ditta carinziana di Emil Eberhard. Il lotto in questione produsse un cubaggio superiore perché venne riscontrata una parte di vegetazione attaccata dal bostrico (chefer). La ditta dovette abbattere e scortecciare ulteriori piante per distruggere le covate del pericoloso coleottero. A conclusione dei lavori il funzionario regionale suggerì di proseguire con il taglio, onde evitare la propagazione della malattia, con un rimpianto di piante autoctone.
Ad oggi però il bosco di Treppo Carnico soffre di problemi importanti legati proprio al bostrico che sta contaminando anche la vegetazione di Ligosullo confinante con la particella 12. É risaputo che annate così calde favoriscono la propagazione di questo parassita. Ci chiediamo: l’Amministrazione ha agito in maniera attenta e tempestiva per evitare il deprezzamento del legname di entrambe le Comunità? Ad oggi il bosco in questione, salvo piccoli interventi di taglio (tipo quello affidato alla cooperativa CAFAB prima della sua chiusura con un ricavo di circa 10 € al m³), non è stato interessato da interventi sostanziali, indispensabili per preservare il bosco circostante. Quindi se l’Amministrazione attuale non è stata eventualmente capace di affrontare una problematica così palese e semplice, non si comprende come potrebbe gestire in modo efficiente un bacino boschivo più ampio.
Ricordiamo inoltre che il patrimonio boschivo di Ligosullo (per una questione di esposizione geografica e di territorio) è caratterizzato da una qualità migliore rispetto a quello di Treppo Carnico. Anche gli antenati erano ben consapevoli di ciò. Infatti fu proprio per gli interessi legati alle proprietà boschive che nel secolo XIX l’allora Consorzio di Ligosullo intentò una lunga causa contro la Famiglia Comunale di Treppo; alla fine venne sancita la “separazione economica di Ligosullo da quella del comune di Treppo”. E ora siamo sicuri che i Liussulans vorranno svendere il proprio enorme potenziale boschivo e il relativo considerevole ritorno economico???
Piccolo e curioso inciso finale
Quando Eberhard iniziò l’intervento nelle particelle 9, 11 e 12, da più parti venne additato in maniera allarmistica come “colui che arriva in Italia a derubarci dei nostri boschi”, mentre ora proprio per quanto riguarda la gestione del patrimonio boschivo viene dipinto dai due Sindaci come il “salvatore della patria”. Molto diversi sono i concetti espressi da altri operatori del legname della nostra zona (vedi le parole di Gianni De Infanti durante la trasmissione di “Linea Verde Estate” domenica 27 agosto su RAI1, minuto 16:05).
Uno strano e repentino cambio di opinione che alimenta dubbi e perplessità.
Ed ecco per l’occasione spuntare da un magico cilindro: fruttuose collaborazioni con le Amministrazioni Comunali, opportunità lavorative per gli operatori locali, realizzazione di nuove piste forestali, una filiera, e…udite, udite…..addirittura la creazione di dieci posti di lavoro. Abbiamo già sentito in passato promesse simili, tipiche da campagna elettorale.
Vi ricordate i miraggi di posti di lavoro legati al progetto di un pellettificio che Secab avrebbe dovuto realizzare in località Orteglas? I più informati sanno come è andata a finire! La gente non crede più a questi proclami.
Per tutti questi motivi vota e fai votare NO alla fusione.