Intervista al Presidente della SECAB
Tutte le persone che vivono nell’alta valle del Bût sono consapevoli di ciò che Secab rappresenta per il nostro territorio. Si tratta di una realtà importante e significativa che, accanto alla tutela dei valori e degli ideali tipici della cooperazione, deve ogni giorno vincere la sfida con il mondo variegato dei produttori di energia. Abbiamo chiesto un’intervista all’architetto Andrea Boz, Presidente di Secab da meno di due anni, che gentilmente ha accettato di rispondere alle nostre domande.
D: In attesa della 107ᵃ assemblea ordinaria dei soci Secab, che si svolgerà come da tradizione tra aprile e maggio, vorremmo conoscere alcuni dati relativi alla gestione e al bilancio che hanno caratterizzato l’anno 2017 per la nostra cooperativa.
R.Considerata l’annata caratterizzata da lunghissimi periodi di siccità che hanno influito assai negativamente a livello di produzione di energia con una flessione finale rispetto al 2016 di circa il 30%, tanto da risultare in assoluto l’anno peggiore persino rispetto al 1995, per un ammanco pari a circa 280.000 Euro, al fine di coprire tale perdita la Società ha puntato maggiormente sull’acquisizione di commesse esterne.
In questo modo si è riusciti ad incrementarne il valore di circa il 25% rispetto all’esercizio precedente, così da pareggiare grossomodo tale perdita, al netto dell’incidenza dei materiali ed al lordo della manodopera interna che costituisce comunque un costo fisso a prescindere.
Di conseguenza il risultato prima delle imposte è leggermente migliorato rispetto al 2016, pur mancando all’appello ben 13 milioni di kWh di produzione rispetto ai globali 48 milioni dell’anno precedente, mentre l’utile netto risulta circa il 15% inferiore al precedente dovuto principalmente a maggiori imposte anticipate che verranno chiaramente scalate nel corso del presente anno.
A livello poi di sconto luce finale si registra un aumento di circa il 35% passando dai grossomodo 122.000 Euro riconosciuti nel 2016 ai 165.000 Euro di questo bilancio, in modo da garantire comunque un risparmio annuale attorno al 40% a beneficio dei Soci rispetto ad una spesa elettrica standard a livello nazionale, pur a fronte degli aumenti stabiliti dall’Autorità relativamente agli oneri fissi correlati alle potenze impegnate che penalizzano oltremisura i bassi consumi, seconde case in testa, ma sui cui importi la Società non può intervenire.
In ultima battuta si evidenzia inoltre il fatto di chiudere per il secondo anno consecutivo, cosa mai successa, con un utile di bilancio a prescindere dall’incidenza, ormai marginale, dei cosiddetti Certificati Verdi, il che dal bilancio 2004 al 2015 si è registrato solamente una volta e ben 10 anni fa.
Pertanto si può ben comprendere la valenza nonché la solidità del bilancio 2017 da portare in approvazione basato su “soli” 173.000 Euro di CV ridotti e comunque in fase di esaurimento, rispetto ai di media 900.000 Euro maturati appieno per ben 10 anni a partire dal 2004.
D. In una prospettiva di medio e lungo periodo, quali sono i progetti che Secab intende perseguire per assicurare un futuro sereno e protetto ai propri soci?
R. Innanzitutto il progetto di rifacimento globale dell’impianto di Enfretors, la cui importanza e strategicità va correlata anche al collegamento in serie con gli altri due impianti più a valle, ovvero quelli di Museis e Noiariis, e poi in successione i progetti minori che interessano le centrali del Fontanone (rifacimento globale), di Noiiaris (implementazione) e del Coll’Alto (nuova realizzazione).
A tal riguardo si sottolinea il fatto che se tali progetti riescono ad entrare in graduatoria all’interno dei registri incentivanti di prossima emanazione, al netto dei costi, degli ammortamenti e dei mutui correlati, tali opere si ripagheranno da sé negli anni grazie alle tariffe incentivati all’uopo riconosciute, anche se purtroppo saranno inferiori anche del 30% rispetto a quelle sia del 2012 che del 2016, quando purtroppo la Società aveva accantonato tali iniziative energetiche per prediligerne altre poi risultate a tutti gli effetti non remunerative.
In tal senso inoltre si sottolinea il fatto che in virtù del nuovo Decreto FER 2018 in fase di approvazione, al fine di diversificare la produzione di energia la Società sta valutando la possibilità di realizzare anche alcuni impianti fotovoltaici su idonee coperture, nel caso possano usufruire delle relative nuove tariffe incentivanti, pur essendo anche queste drasticamente ridotte rispetto al passato.
Se tali progetti sono volti a garantire una stabilità e consolidamento aziendale a lungo termine nell’ordine dei 20/30 anni, un discorso diverso va fatto in relazione all’importante progetto inerente la possibile realizzazione dell’elettrodotto transfrontaliero ad alta tensione, i cui rilevanti benefici economici saranno comunque confinati in un periodo di non più di 15 anni circa, dal momento che per legge è previsto che tali opere strategiche passino da proprietà privata a pubblica.
D. Vorremmo conoscere anche una sintesi dell’attività svolta nel 2017 e come procede la sezione dei lavori eseguiti per conto terzi.
R. Sul fronte interno sono proseguite soprattutto le opere necessarie al completamento della linea interrata Casteons-Timau, mentre in parallelo sono state concluse le manutenzioni e revisioni delle turbine e relative apparecchiature di tutte le centrali.
Al di là poi di tutta una serie di lavori per conto proprio o per Soci, è interessante rilevare il già menzionato incremento di circa il 25% del valore dei lavori eseguiti per conto terzi pari a circa 560.000 Euro per un totale di circa 8.250 ore di lavoro, il che equivale, al netto dell’incidenza dei materiali e delle spese generali, alla copertura dei costi annuali di circa 5 operai, comunque necessari sia per le pure esigenze lavorative interne, nonché per l’idonea copertura dei continui turni di reperibilità.
Ragione per cui la Società, grazie alla preparazione, competenza e disponibilità delle proprie maestranze, ha deciso di puntare maggiormente rispetto al passato all’acquisizione di commesse conto terzi, compatibilmente comunque con la copertura delle esigenze lavorative interne, al fine per lo meno di abbattere i costi fissi del personale che incidono annualmente per circa 1,2 milioni di Euro.
D. Quali saranno i punti salienti all’Ordine del giorno della prossima assemblea ordinaria dei soci?
R. Ovviamente l’approvazione del bilancio 2017 che sulla base di quanto finora esplicitato, cercando di rendere il più comprensibile possibile i punti salienti dell’attività tecnico amministrativa svolta, mi auguro venga approvato anche nell’ottica di una condivisione dell’attuale linea d’indirizzo programmatico tracciata in relazione alle attività strategiche da intraprendere nei prossimi anni.
Parallelamente i Soci saranno chiamati ad eleggere i tre loro delegati che faranno parte per il prossimo triennio sia del Collegio Sindacale che del Consiglio di Amministrazione di Secab, considerando che in tal senso oltre al sottoscritto è in scadenza il Vicepresidente Sandro De Infanti residente a Ravascletto, mentre attualmente manca una rappresentanza dell’area di Treppo Ligosullo a seguito delle dimissioni del consigliere Luigi Cortolezzis, presentate a dicembre 2017.
Inoltre, in considerazione delle richieste più volte avanzate anche formalmente in questi anni da parte di vari Soci e nell’ottica di garantire il necessario ricambio generazionale ai livelli apicali di qualunque Società ed ancor a maggior ragione di una Cooperativa, l’Assemblea sarà chiamata a dare il suo assenso o meno al fatto di apportare le modifiche statutarie necessarie da un lato ad introdurre un limite di mandato sia per Amministratori che Sindaci e dall’altro a modificare la disciplina delle deleghe sulla base alle proposte inoltrate da parte di alcuni Soci.