LUIGI BRONT
(Cividale 1891 – 1978)
Luigi Bront è un pittore di alta professionalità, esplicata in vari generi, ed espressa magistralmente nel ritratto, di cui la Galleria De Cillia ospita un esemplare fra i più significativi. L’opera menzionata è un olio datato 1974, di cm 30×40, intitolato “Don Giacomo”. Oltre al pregevole impasto coloristico, che definisce i toni e i volumi del viso con sicure pennellate, è evidente “…la sua capacità di leggere, di penetrare la psicologia del soggetto”. In questo egli “…confessa una spiccata simpatia per i modelli del Seicento nordico”.
Il genere paesaggistico è rappresentato dall’olio “Il Ponticello”, cm 71,5×91, di carattere prettamente ottocentesco, ma di sicuro impianto coloristico. Non compì regolari studi pittorici: fu un autodidatta, ma dotato di indubbie capacità; riuscì nel 1923 a vincere una borsa di studio Marangoni per la pittura, ciò che gli permise di frequentare la Scuola libera dell’Accademia di Roma. Ritornato in Friuli, e messa su bottega, si dedicò al lavoro di commissione (ritratti ed opere sacre per lo più). Tenne una sola personale, alla Galleria Micheli, a Milano nel 1930 e diverse collettive.
Le opere di carattere sacro sono quelle che meglio permettono di vedere Bront legato al gusto ottocentesco per la disposizione dei personaggi, per l’immagine scenica ampia, solenne, curata nelle proporzioni e nelle prospettive. I ritratti di Luigi Bront lo mostrano sempre attento a cogliere la personalità del soggetto, l’intensa carica espressiva dei volti, l’essenziale che li caratterizza. Infine la produzione grafica trovò sostanza nella collaborazione prestata alla rivista “La Panarie”, per la quale eseguì le copertine dell’anno 1925 e alcune del 1926.
Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione delle due opere consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.