Int di une volte…Basilio Lazzara
Basilio Lazzara, per tutti “Lili”
Lili: questo è il nomignolo con il quale è conosciuto in paese Basilio Lazzara ricordato come apprezzato pittore e poeta.
Lili nasce a Treppo Carnico nel 1917 quarto dei cinque figli di Basilio “Bazili” (Paluzza, 1870 – Treppo Carnico, 1959) e di Maria Morocutti (Treppo Carnico 1888 – 1944). Quest’ultima apparteneva alla importante famiglia de Filipe la cui antica casa è ancora ben visibile a Siaio con il portale d’ingresso datato 1780. Attualmente l’abitazione ospita la macelleria di Lazzara Claudio.
La prima foto ritrae un giovane Basilio con lo sguardo lontano e pensieroso. Sul cartoncino c’è una scritta, vergata a mano, attestante che la foto è stata scattata al Brennero nel 1940 – XVIII anno dell’era fascista; sul retro invece una dedica che riporto integralmente “Gradisca 27 settembre – A te con amore sincero tuo Lili”
Nel 1942 Basilio sposa Maria Prez (1923 – 1995) originaria di Gradisca di Sedegliano e i due coniugi cominciano la loro vita insieme abitando per alcuni anni a Treppo e qui nascono i primi due figli della coppia: Reginaldo e Giampietro. Poi nel 1953, per motivi di lavoro, la famiglia si trasferisce prima a Vipiteno, dove nasce il loro terzo figlio Moreno, e infine a Riva del Garda.
Nella città trentina Basilio avvia una ditta nella quale più tardi operano anche i figli e si fa conoscere per la serietà e l’impegno nel lavoro. Lili coltiva con dedizione ed amore anche la sua vena artistica che lo fa dipingere e scrivere poesie: una passione questa che lo accompagnerà per tutta la vita.
L’arte di dipingere
Organizza mostre personali anche all’estero dove vivono e lavorano comunità di nostri emigranti. Come risulta dal numero 238 del giugno 1974 di “Friuli nel Mondo”, Lazzara realizza un’esposizione in Lussemburgo e la settima lo ritrae con il compaesano Pasqualino Plazzotta ed il giornalista locale Jean Pierre Kraus, Cittadino Onorario di Treppo Carnico, proprio nel giorno dell’inaugurazione della mostra.
Quando rientra a Treppo per le ferie estive spesso si diletta a dipingere sulle facciate delle case rappresentazioni ispirate agli usi e costumi del passato; ancora oggi in paese se ne possono ammirare alcuni esempi. Nella foto numero otto, che risale all’estate del 1979, ecco Basilio con accanto la moglie Maria, al centro Galdino Plos, all’epoca gestore della trattoria De Cillia, e altri due clienti del locale per un brindisi in compagnia.
Nel 1994 il giornalista Carlo Rinaldi firma così un articolo «….è sufficiente scorrere i motivi che più spesso scaturiscono dal pennello di Lazzara, per cogliere un’arte semplice ed essenziale, che attinge ai temi sacri e della vita sociale (la partenza dell’emigrante), della vita rurale (i buoi, la mungitura nella stalla), della paesaggistica delicata e linda, delle nature morte, mai troppo piene, ma saggiamente nutrite di cromatismo pastoso e caldo…..I contenuti di questa pittura sono in apparenza fuori dal tempo, fuori dal mondo di oggi caotico e problematico, lontani da un ciarpame culturale condizionante e per questo acquistano una loro autentica ed affascinante genuinità……Anche noi crediamo nel messaggio elevante dell’arte quando essa riesce a comunicare con il meglio di noi, per viverlo con intensità e cogliere il bello anche nella monotonia quotidiana».
Alcuni mesi dopo la vita di Lili è messa a dura prova dalla morte prematura del primogenito e poi da quella della moglie.
Ecco alcuni versi pieni di malinconia di una delle sue ultime poesie “Anche le rose piangono”:
Guardo le rose del nostro giardino,
e un triste ricordo tormenta il mio cuore
non vedo più quella che mi era vicino;
che le curava con tanto amore.
Lei è partita e più non ritorna,
un grande vuoto or mi ha lasciato
anche le rose stanno appassendo:
le vedo afflitte, stanno piangendo.
Triste è la vita che sto vivendo,
guardo nel vuoto, con tanta tristezza,
sempre ti penso, cara Maria,
i ricordi passati in tenerezza.
Basilio muore a Riva del Garda il 18 dicembre 1997 custodendo sempre nel suo cuore l’amore e la nostalgia per il paese d’origine. In quella occasione il quotidiano “L’Adige” parla di lui in questi termini: «Profondo cordoglio, ieri, nel Basso Sarca, per la scomparsa di Basilio Lazzara, 80 anni, di origine carniche, ma residente a Riva del Garda dal lontano 1959. Basilio, padre di Giampietro e Moreno, noti imprenditori della zona, aveva cominciato negli anni ’60 come imbianchino. Con umiltà e sacrifici, Basilio creò praticamente dal niente una ditta, quindici posti di lavoro. Un’eredità raccolta dai figli che poi si sono affermati anche in altri settori. Basilio era molto apprezzato anche come pittore per le sue opere pregiate che tanti custodiscono ancora nelle proprie case».
In paese è ricordato soprattutto per la rappresentazione su tela di “Gesù nell’Orto degli Ulivi” visibile nella lunetta sovrastante l’altare maggiore della chiesa di Sant’Agnese a Treppo Carnico.
FONTI:
-Internet
-Raccolta e ristampa dei bollettini parrocchiali “La noste valade”
-Testimonianze dei famigliari
Gran bell’articolo…complimenti….
Bello leggere la storia del nostro paese …dei nostri paesani e scoprire o riscoprire ricchezze che altrimenti andrebbero perse con il passare del tempo….
Sono la nipote di Lili, grazie per il bellissimo ricordo. Morena Lazzara
Ho ricevuto in regalo un quadro e dei bozzetti di Lazzaro al mio matrimonio , e per caso ora sapere la sua vita e stata una bella cosa grazie