SILVIO ZANELLA

(Gallarate, 1918 – 2003)

Nel 1938 Silvio Zanella dà avvio all’attività pittorica continuata anche durante il secondo conflitto mondiale. In seguito approfondisce gli studi artistici fino al 1950, all’ Accademia di Belle Arti di Brera con maestri come Carrà, Carpi e Funi per la pittura e con Eva Tea e Guido Ballo per la storia dell’arte e dell’estetica.

In quegli anni inizia a compiere, sistematicamente, viaggi in Italia ed all’estero per ampliare la conoscenza dell’arte e stringe rapporti di amicizia con numerosi pittori, scultori, poeti, critici e storici dell’arte.

Dal 1947 inizia ad operare attivamente e polemicamente per il rinnovo dell’arte italiana dipingendo, scrivendo, organizzando mostre, conferenze, dibattiti. Con amici fonda il Premio Nazionale Arti Visive “Città di Gallarate” del quale è rimasto organizzatore e segretario fino al 1996.

Nel 1950 inizia ad insegnare disegno, pittura e storia dell’arte in scuole statali e private; si dedica alla critica e alla storia dell’arte contemporanea. Inizia anche l’attività professionale di architettura d’interni, di arredamento e creazione ambientale, continuata sino al 1990.
La tematica del paesaggio ha subito, nella storia della pittura del ‘900, notevoli varianti interpretative, in base alle varianti culturali dei diversi periodi, caratterizzati da specifici indirizzi di pensiero. L’espressionismo ha svincolato il pittore dalla rappresentazione naturalistica della realtà, ancora presente nello stesso impressionismo, consentendogli l’anatomia espressiva. Per quanto riguarda l’operato artistico di Silvio Zanella, l’interpretazione espressionistica del paesaggio si traduce nel ricorso a contrapposizioni decise di tinte fredde e calde, percorse da fasci di segni nervosi, che conferiscono allo spazio una vibrazione dinamica, entro il contrappunto dei blu, dei rossi dei gialli e dei verdi, come è possibile notare nell’opera, intitolata “Pineta di Viareggio” presente nella collezione De Cillia (un olio di cm 40×50, del 1958).

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione del quadro consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.