GIOVANNI SACCOMANNI

(Lestizza, 1900 – Udine, 1966)

La figura di Giovanni Saccomanni si distingue per la complessità dell’uomo, caratterizzato…”da un temperamento ansioso, perennemente insoddisfatto”, che lo ha portato a sperimentare più esperienze artistiche, dal tardo impressionismo degli esordi alle varie forme espressive dell’arte del primo ‘900. “.

Nel 1925 è vincitore della borsa di studio Marangoni, che gli consente di vivere due anni a Roma e di acquisire esperienze che incideranno profondamente nella sua formazione. Ricordiamo, inoltre, che il pittore è stato presente alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.

Egli fu quindi un artista di primo piano, sia come colorista che in qualità di disegnatore, per la forza cromatica e per la decisione del segno che lo distinguono. L’opera esposta nel museo De Cillia è intitolata “Composizione”: si tratta di un monotipo di cm 75×49 che “…rivela l’intransigenza del dettato disegnativo, ottenuto non ricorrendo alla linea del contorno, ma al guizzare delle luci sulle statiche partiture dei neri. Nella circostanza non è difficile ricordare l’ascendente, almeno sul piano iconografico, della lotta fra Ercole e Anteo del Pallaiolo. Il ritmo della linea cadenza un movimento che non conosce soste, vivacizzato più che dall’agitata e gagliarda anatomia dei lottatori, dal balenare della luce che caratterizza il vorticoso ritmo della composizione”.

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione dell’opera consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.