FULVIO MONAI

(Pola 1921 – Gorizia 1999)

Fulvio Monai fu un artista di alto livello e lucido intellettuale, figura di spicco della vita culturale della Gorizia del Novecento. L’artista, nel corso della sua evoluzione espressiva, è passato dalla pittura figurativa iniziale, incentrata sui temi del ritratto e del paesaggio, a “…una sublimazione evocativa e lirica del soggetto” come ha scritto di lui Licio Damiani nel suo saggio sul ‘900.

Luciano Perissinotto, nell’analizzare le motivazioni profonde di tale forma espressiva, ritiene che essa sia scaturita dal sentimento di nostalgia affiorante dalla sua condizione di esule istriano. La nostalgia per la sua terra natale si traduce pertanto in una orchestrazione di colori e di luci, evocativi di sentimenti ed emozioni visive in chiave lirica.

L’opera presente nella Galleria De Cillia, intitolata proprio “Memoria istriana” è alquanto indicativa della poetica dell’artista…”il rosso acceso, il blu cobalto, il verde tenero, interrotti da occhi di luce ed integrati da segni che hanno smarrito il nitore della scrittura, tendono a una sorta di annullamento delle rispettive peculiarità per integrarsi in un’orchestrazione vibrante e commossa, in un periodare che conosce la metrica del tempo, non di quello storico, ma di quello cosmico”. Il quadro è un olio di cm 50×70 datato 1972. Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione dell’opera consultare il sito www.beniculturali.regone.fvg.it. Va ricordato, inoltre, che Fulvio Monai non fu solo pittore, ma anche uno studioso impegnato, in qualità di saggista e critico d’arte.