TRANQUILLO MARANGONI
(Pozzuolo del Friuli, 1912 – Ronco Scrivia, 1992)
Tranquillo Marangoni è stato il principale xilografo italiano del Novecento.
In gioventù aiutò il padre prendendo dimestichezza con il legno e gli attrezzi da lavoro e dedicò il suo tempo libero al disegno. Nel 1927 prende a lavorare presso un mobiliere vicino a Udine per poi impiegarsi presso la fabbrica di sci “Lamborghini” come capo-reparto di finitura sci e attrezzi sportivi.
Nel 1942 sollecitato da un amico inizia la sua attività di xilografo; costruisce da sé le sgorbie, i bulini, le tavolette ed il piccolo torchio. Esegue il primo ex libris mentre è impiegato presso i Cantieri Navali di Monfalcone in qualità di disegnatore edile e arredatore navale. Durante la seconda Guerra Mondiale incide moltissimi timbri per le brigate partigiane riproducendo anche timbri di comandi ed uffici tedeschi, utilizzati per comporre lasciapassare per i partigiani e per i militari italiani provenienti dal fronte orientale. Dopo la liberazione partecipa per la prima volta ad una mostra d’arte.
Un anno dopo, nel 1946, per la prima volta viene premiata una sua xilografia alla mostra “Premio Dama Bianca” a Gorizia. Organizza la sua prima mostra personale a Trieste. Pubblica una cartella di dieci xilografie su “Trieste romana e medioevale”. Crea i primi pannelli decorativi modellati anche in bassorilievo e tutto tondo e incisi. Inizia la sua attività di organizzatore di mostre d’arte grafica. Nel 1953 fonda con Remo Wolf l’Associazione degli Incisori Veneti-AIV e partecipa alla prima Esposizione Internazionale della Xilografia “Xylon” a Zurigo; viene nominato membro onorario della “The Society of Wood Engravers” di Londra. Nel 1958 esegue la sua prima serie di francobolli per le Poste Italiane. Si trasferisce a Genova e diviene il preside del Liceo Artistico, ruolo che lo occuperà fino al 1981.
Sperimentazione continua nelle varie tecniche artistiche: affresco, graffito, mosaico, linoleumgrafica, vetrata, tessitura dell’arazzo, stampa delle stoffe, illustrazione del libro, grafica pubblicitaria, decorazione del vetro, decorazione architettonica, modellismo architettonico, uso delle materie plastiche. Viene nominato membro corrispondente della Reale Accademia Albertina del Belgio, quindi membro onorario della Royal Society of Painter, Etchers and Engravers” di Londra; il cardinale di Torino S.E. Anastasio Ballestrero, dell’ordine dei Frati Scalzi della Beata Vergine del Carmelo, gli promuove il volume “Santa Teresa di Gesù”, la sua opera più nota completata nel 1984. L’anno seguente si trasferisce a Ronco Scrivia e nel 1986 costituisce la Xilon Italiana – Associazione degli Xilografi Italiani; ne viene eletto presidente.
La notorietà di Marangoni è rapportata ai caratteri inconfondibili delle sue opere per la cui esecuzione l’artista si avvale di una tecnica poco diffusa, ma molto antica: la xilografia appunto, ossia del procedimento grafico derivante dall’incisione su legno, attuata con sgorbie speciali, che permettono di ottenere segni netti, decisi, con forti contrasti di luce e ombra. La lunga consuetudine nella pratica di questo procedimento tecnico ha permesso all’artista di operare con sicurezza e abilità notevoli. Si tratta di una forma di intervento particolare, per il carattere analitico del procedimento che sfrutta ogni dettaglio, al fine di ottenere gli effetti quasi plastici della resa dei piani e le salde volumetrie delle figure.
L’opera presente nel museo De Cillia è fortemente indicativa di questo stile di Tranquillo Marangoni che cesella ogni tratto di spazio con gli elementi che strutturano la composizione, alquanto complessa, per la ricchezza dei particolari. Si tratta del “Tagliapietra delle cave d’Aurisina” (xilografia di cm 40×30, del 1956) sul cui foglio stampato è scritta a mano, da parte dell’autore, la dedica a Enrico de Cillia, definito “collega d’arte e amico”.
Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione dell’opera consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.