Comunicato n°8
Su richiesta del comitato “No alla fusione”, pubblichiamo il seguente articolo.
CARA SPAZZATURA
In seguito ad alcune segnalazioni siamo venuti a sapere che da un po’ di tempo circolano voci sul fatto che se la proposta di fusione portasse ad un comune unico, i cittadini di Ligosullo godrebbero di una notevole diminuzione delle spese relative alla TARI (tassa sui rifiuti).
Incuriositi da queste affermazioni, abbiamo deciso di approfondire l’argomento per cercare di comprendere i costi riguardanti l’attuale gestione dei rifiuti e definire un probabile scenario futuro in caso di fusione.
Per fare questo ci siamo affidati al documento “Gestione rifiuti e TARI” realizzato da LabFin, agenzia incaricata dalle due amministrazioni per elaborare uno studio sui costi relativi a questo servizio. Il quantitativo dei rifiuti prodotto dai cittadini dei due Comuni è ovviamente diverso per la differenza del numero di abitanti. Prendendo in esame l’anno 2016, Treppo Carnico ha prodotto circa 220.000 kg di rifiuti e Ligosullo 33.000 kg circa.
Chiaramente questa differenza si ripercuote anche sulla spesa complessiva annuale, i cui costi di gestione a Treppo risultano quasi cinque volte superiori rispetto al comune di Ligosullo. E questo in sintesi ha un peso sulla tariffa singola del contribuente. Il riepilogo dei dati di questo servizio è rappresentato dalla seguente tabella elaborata dagli esperti di LabFin (pagina 8 del documento):
Come si vede chiaramente, all’utente di Treppo Carnico la gestione dell’immondizia nell’anno 2016 è costata € 116,22 mentre al cittadino di Ligosullo è costata “solamente” € 91,69.
Quindi, gli utenti di Ligosullo pagano già ora meno degli utenti di Treppo Carnico. E non lo diciamo noi del comitato, ma gli esperti incaricati dalle due Amministrazioni, dissolvendo in un colpo solo le false voci messe in giro.
Ma quanto mi costi?
Sempre attenendoci alle conclusioni dello studio effettuato da LabFin, si può constatare che in futuro non si riscontreranno risparmi derivanti dalla fusione. Infatti in fondo alla stessa pagina 8, l’agenzia afferma che “i costi di gestione dei rifiuti non cambierebbero in seguito alla fusione, se non in minima parte se varia il numero di utenze perché lo stesso contribuente ha locali in più Comuni”. Considerati i precedenti casi emersi alla cronaca nazionale negli ultimi anni però, abbiamo deciso di fare due semplici calcoli. La cosa più ovvia è stata quella di sommare i costi di gestione di entrambi i Comuni, dividendoli per le utenze complessive derivate dalla fusione. Ed ecco il risultato:
Se ipotizzassimo che nel 2016 i due comuni fossero già fusi (come potete vedere dalla seconda tabella) gli abitanti della nuova frazione di Ligosullo avrebbero pagato una tassa rifiuti più salata di quella attuale (quasi 20 € in più), mentre quelli di Treppo Carnico avrebbero pagato di meno rispetto ad ora.
Per questi ultimi, comunque, sarà un beneficio che durerà poco, perché anch’essi subiranno gli stessi rincari quando si procederà alla fusione con Paluzza, come già affermato dalla Regione: “La soglia demografica ottimale potrà essere raggiunta nel medio-lungo periodo, con la successiva fusione con il Comune di Paluzza”.
Se a questo aggiungiamo anche che è prevista l’eliminazione dei contenitori di prossimità in Gleris, a Tausia e a Murzalis, (informazione ricavata sempre dallo studio di LabFin a pagina 12) ipotizziamo che oltre al danno economico, avremo anche un possibile peggioramento del servizio agli utenti.
Un ulteriore colpo per la Comunità di Ligosullo che, dopo l’acqua, si vedrebbe aumentare anche la tassa sui rifiuti.
Non è un evento raro, perché si è già constatato che l’innalzamento delle tassazioni è una conseguenza diffusa e “naturale” in molti comuni italiani nati da fusione. Ci poniamo però alcune domande che speriamo facciano riflettere anche voi. Queste sono le cifre spese per degli studi che accompagnano il percorso di fusione:
Università di Udine – Per un progetto finalizzato ad un’analisi valutazione degli aspetti identitari, di assetto istituzionale e delle forme di gestione € 14.640,00
ComPafvg – Per un’analisi del contesto territoriale ed organizzativo e delle prospettive di sviluppo, partecipazione dei cittadini e comunicazione istituzionale € 42.700,00
LabFin – Per un progetto finalizzato ad un’analisi ed una valutazione degli aspetti finanziari, tributari, patrimoniali e dei servizi € 26.840,00
Perché i risultati di questo studio di fattibilità non vengono mostrati alla popolazione? Perché entrambe le Amministrazioni, dopo aver speso circa 84 mila euro di denaro pubblico per questi studi, per capire quali prospettive dovrebbe avere la fusione, lasciano queste informazioni chiuse in un cassetto? Non sono state illustrate neanche in Consiglio Comunale!
Forse per paura che la gente finalmente comprenda che questa fusione porterebbe disagi e spese aggiuntive?
Per tutti questi motivi vota e fai votare NO alla fusione.