Comunicato n°6
Su richiesta del comitato “No alla fusione”, pubblichiamo il seguente articolo.
LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA
Un aspetto che riteniamo vergognosamente anti democratico nel percorso di fusione tra Ligosullo e Treppo Carnico riguarda la modalità con cui verrà interpretato l’esito referendario. Non bastava che il quorum dei votanti fosse per l’occasione abolito, la legge regionale stabilisce anche che il risultato delle votazioni si basi sulla totalità dei voti di entrambi i comuni coinvolti. In parole semplici la volontà popolare del singolo Comune viene annullata!
Un esempio? Se a Treppo Carnico (600 abitanti circa) vincesse il sì e se nel contempo a Ligosullo (100 abitanti circa) tutti votassero no, la fusione si farebbe ugualmente, proprio perché la somma complessiva darebbe ragione al sì. Uno schiaffo alla democrazia del Comune più piccolo che per forza di cose vedrebbe annullata la propria volontà non avendo i numeri per dire la sua contro un Comune numericamente più popoloso!
Su questa spinosa questione, a precisa domanda del nostro Comitato nell’unico incontro con la popolazione tenutosi lo scorso mese di maggio, il dottor Daniele Gortan, responsabile ComPa FVG (Agenzia creata dalla Regione per accompagnare i Comuni lungo il percorso della fusione) ha risposto così: “La legge prevede che il quesito del referendum è approvato quando la risposta affermativa raggiunge la maggioranza dei voti validi espressi. Pertanto, per valutare l’esito del referendum, gli elettori dei Comuni che intendono fondersi vengono considerati complessivamente”. Abbiamo subito esposto le nostre rimostranze in merito, ma la legge parla chiaro: non si terrà conto della volontà del singolo Comune ma del voto complessivo di entrambi.
LE MANCATE RISPOSTE!
Per questo motivo il Gruppo di Minoranza di Treppo Carnico, nel Consiglio Comunale del 28 giugno scorso, ha esplicitamente chiesto al Sindaco Luigi Cortolezzis ed alla sua Maggioranza di impegnarsi, in caso di vittoria del no anche solo in uno dei due Comuni, a non procedere alla fusione, rispettando così la volontà democratica della popolazione. A questa domanda il capogruppo Bellina Dario, in accordo con il Sindaco e l’intera Maggioranza, invece che aprire un dialogo costruttivo su una scelta così epocale per le nostre due Comunità, ha preferito liquidare la richiesta nascondendosi dietro la frase: “Questo argomento non è all’ordine del giorno”
Questi Consiglieri di Maggioranza, che hanno fortemente voluto la fusione, prima ci obbligano a digerire questo percorso irreversibile e poi, davanti ad una semplice richiesta di ragionamento condiviso, si trincerano in un ottuso rifiuto evitando di fatto il confronto.
Stesso comportamento anche da parte del Sindaco di Ligosullo Giorgio Morocutti al quale è stata rivolta più volte la medesima domanda sul gruppo Facebook, creato proprio per condividere idee e spiegare ai cittadini il percorso di fusione. Il primo cittadino di Ligosullo ancora una volta non ha risposto. I suoi unici commenti a riguardo si racchiudono in questa sua esternazione: “…fino al momento nel quale non ci saranno nuove elezioni o ipotetiche sfiducie, essendo stato eletto dai cittadini di Ligosullo, a casa mia comando IO e, assieme a coloro che mi sostengono, rendo conto ai cittadini di Ligosullo, e solo a loro, delle decisioni prese”.
La frase si commenta da sola e non ci sembra per nulla adatta ad un Amministratore! Anche perché teniamo a ricordare per l’ennesima volta che il Comitato parla ed agisce anche su richiesta di alcuni cittadini di Ligosullo, non solo di Treppo.
Ci si aspettava dai due Sindaci, nel rispetto del ruolo che ricoprono, risposte chiare ed atteggiamenti disponibili, soprattutto dopo aver fatto spendere alla collettività OLTRE 20 mila euro per la campagna informativa!
RICHIESTA OBBLIGATA
Il Gruppo di Minoranza di Treppo Carnico dinnanzi a questo muro di gomma è stato costretto a chiedere un Consiglio Comunale Straordinario, tenutosi martedì primo agosto, per “obbligare” la Maggioranza ad esprimere un parere chiaro ed inequivocabile in merito all’importante questione di “rispetto della volontà popolare a seguito della consultazione referendaria per la proposta di fusione dei Comuni di Ligosullo e Treppo Carnico”.
Anche in questa occasione purtroppo, davanti ad una tematica così fondamentale per il futuro dei nostri paesi, nessun rappresentante della Maggioranza ha osato intervenire. L’intero Consiglio Comunale ha sentito ribadire più volte dal Sindaco Luigi Cortolezzis un unico concetto: il suo unico ed esclusivo impegno sarà solamente quello di trasmettere il risultato del referendum consultivo alla Regione. Bell’esempio di democrazia nel lasciare che la Regione possa decidere del futuro di un Comune contrario alla fusione.
Ciò che la Minoranza chiedeva era semplicemente un accordo unanime di rispetto dell’espressione di voto della gente. Un impegno che garantisse il non proseguimento dell’iter di fusione se in uno dei due comuni avesse vinto il NO. Ora come ora c’è il serio rischio che se la fusione andasse in porto grazie ai soli voti di Treppo Carnico, ci si ritrovi in futuro con una frazione (Ligosullo) contraria e dissociata dalla nuova realtà.
ESEMPIO VIRTUOSO
E non si chiedeva alcuna eccezionalità! Vogliamo infatti ricordare che nell’altra proposta di fusione carnica, in programma sempre il 29 ottobre tra Villa Santina Lauco e Raveo, i tre Sindaci nei rispettivi Consigli Comunali, Maggioranze e Minoranze unite, si sono impegnati da tempo stringendo un patto tra galantuomini a non proseguire il percorso di fusione, se nei rispettivi comuni dovesse vincere il NO.
Questo è un esempio di democrazia e rispetto che meritiamo anche noi cittadini di Ligosullo e di Treppo Carnico.
Ai cittadini di Treppo Carnico (soprattutto a quelli che dicono “tanto a noi non cambia nulla”) diciamo semplicemente che un domani a fare la parte del pesce piccolo potrebbero essere loro. Infatti l’Amministrazione Regionale, già nel documento del 29 dicembre 2015 (delibera n° 2603, pagina 84), afferma che nel caso di fusione tra Ligosullo e Treppo Carnico, si dovrà poi proseguire il percorso fondendosi con Paluzza. Queste le esatte parole: “La soglia demografica ottimale potrà essere raggiunta nel medio-lungo periodo, con la successiva fusione con il Comune di Paluzza”. Saranno così ben disposti ad accettare che il loro voto non valga nulla? Saranno così ben disposti ad accettare che la popolazione di un Comune più grande decida per loro? Permetteteci il beneficio del dubbio!
Chiudiamo questo comunicato con una frase emblematica di un nostro amico di Ligosullo:
“Non abbiamo voluto noi questa fusione, che ci lascino almeno l’indipendenza di scegliere, senza che il Comune più grande lo faccia per noi”!