Comunicato n°3
Su richiesta del comitato “No alla fusione”, pubblichiamo il seguente articolo.
“Ridisegno graduale ma radicale degli Uffici Postali”
Così Poste Italiane definisce la sua prospettiva di crescita al punto 4 del piano strategico aziendale denominato “Poste 2020”. Una razionalizzazione che già da alcuni anni sta portando ad una massiccia riorganizzazione degli uffici postali su tutto il territorio italiano (il servizio di recapito postale a giorni alterni a cui siamo soggetti da alcuni anni, ne è un esempio).
Nell’ottica di questa ristrutturazione, la neonata frazione di Ligosullo con molta probabilità si vedrebbe chiudere il proprio presidio postale, delegando all’ufficio del capoluogo di Treppo tutte le funzionalità e le competenze.
Ricordiamo che la popolazione di Ligosullo in buona parte è composta da pensionati. La chiusura dell’ufficio postale, comporterebbe disagi proprio a questa fascia di residenti che loro malgrado si troverebbero costretti a scendere a Treppo anche per le più semplici operazioni di sportello (dal ritiro della pensione al pagamento delle bollette).
Per alcuni piccoli Comuni italiani colpiti da questi tagli, è stato necessario il ricorso al TAR che ha momentaneamente sospeso l’azione delle poste; ma la strada è segnata, nonostante gli scioperi proclamati dai sindacati, nonostante le lamentele dei residenti e nonostante l’interessamento della politica e le interrogazioni parlamentari.
Se con la fusione il Comune di Ligosullo sparirà (diventando frazione di Treppo), la prima cosa che possiamo aspettarci pertanto è la chiusura completa dell’ufficio postale con i conseguenti disagi sopracitati.
Non ci credete? Vi hanno detto che non sarà così?
Casi analoghi si sono già verificati anche vicino a noi con la chiusura nel 2013 dello sportello di Timau che serviva gli 821 abitanti delle due frazioni di Cleulis e Timau.
Per tutti loro un solo ufficio postale nel capoluogo di Paluzza. Sempre nel 2013 è stato chiuso anche il presidio di Piano d’Arta che conta circa 800 abitanti.
Immaginatevi voi se Poste Italiane si farà scrupoli a chiudere un ufficio postale in una frazione che conta solo 113 persone…
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