Congratulazioni Padre Arnaldo
51mo DI SACERDOZIO DI PADRE ARNALDO BARITUSSIO
La comunità di Treppo Carnico ha festeggiato, domenica 6 agosto, Padre Arnaldo Baritussio nel 51mo anniversario della sua ordinazione presbiterale, avvenuta a Viseu (Portogallo) il 19 maggio 1966. La singolarità di quest’anno in più, si deve non a bizzarria o dimenticanza, ma al fatto che negli ultimi tre anni il missionario della congregazione di Daniele Comboni è stato molto impegnato in terra brasiliana e non ha potuto quindi rientrare in paese.
Nonostante l’età, 76 anni compiuti e alcuni non trascurabili acciacchi, p. Arnaldo si sta infatti occupando della ricostruzione di fatti e dall’accertamento di episodi straordinari che hanno caratterizzato l’esperienza di vita cristiana di alcuni suoi confratelli che hanno operato in terra di missione quali il Vescovo Antonio Maria Roveggio, Padre Giuseppe Ambrosoli e Padre Bernardo Sartori.
Da pochi mesi è rientrato dallo Stato della Rondonia (Brasile) dove ha effettuato estenuanti ricerche sul martire Padre Ezechiele Ramin, ucciso in Amazzonia, a 32 anni nel 1985 mentre difendeva i “senza terra” dalle violenze dei latifondisti. Gli amici di Treppo Carnico hanno approfittato di questo rientro temporaneo per organizzare la meritata festa che non si era potuta realizzare l’anno precedente.
Residente a Roma nella casa generalizia padre Baritussio si è dedicato anima e corpo all’ufficio di Postulatore cioè di sostenitore della beatificazione e della canonizzazione dei santi. Carica che lo ha visto spostarsi continuamente in Italia e all’estero.
Grazie alle sue ricerche di testimonianze in terra africana ha ottenuto la beatificazione dei martiri ugandesi. Nella foto n°8 è ritratto in udienza con papa Giovanni Paolo II il giorno stesso in cui ottenne l’investitura da parte vaticana come postulatore dei martiri africani. Successivamente si deve alla sua opera indefessa la beatificazione e la canonizzazione di Daniele Comboni, il fondatore della congregazione, avvenuta nel 2003.
Nato a Treppo Carnico nel 1941, a 10 anni lasciava il paese per recarsi a Padova dove fece medie e ginnasio permanendovi fino al 1957. Il liceo lo completò a Firenze e a Carraia (LU). Dal ’60 al ’62 fece il noviziato a Gozzano (NO). Passò quindi in Portogallo a Viseu, dove studiò teologia e nel 1966 fu ordinato sacerdote. Tornò a Treppo per celebrare la prima Messa il 10 luglio 1966.
Presto rientrò in Portogallo, a Famalicao, dove rimase fino al 1973, impegnato nella pastorale vocazionale e incaricato dalla sua congregazione di ricercare finanziamenti in Svizzera e Germania per la costruzione di una Casa per studenti a Coimbra.Dal 1 luglio 1974 e per quattro anni divenne parroco in Mozambico a Buzi, Estaquigna e Alto da Magna. Dal ‘78 rientrò a Pordenone impegnato nell’animazione missionaria per due anni. Dall’80 all’88 fu a Roma dove fra l’altro si laureò in Teologia spirituale. Fu di nuovo in Mozambico, a Beira come parroco dal 1989 al 1996. Fu in questi anni che anche grazie alla generosità dei compaesani di Treppo iniziò ad edificare un importante centro per bambini abbandonati dalla furia della guerra civile. L’esperienza in Mozambico fu così importante da spingerlo a scrivere un libro sul periodo tormentato della decolonizzazione che è stata appena tradotto in inglese in quanto offre una testimonianza obiettiva di quanto avvenne in quegli anni.
Nel 1997 veniva richiamato da Beira, definitivamente, a Roma, dove ha rivestito per molti anni la carica di Procuratore Generale, il secondo posto gerarchico dopo il superiore della congregazione.
Di carattere aperto e gioviale, di grande energia e di eccezionali entusiasmo e tenacia, ha saputo operare in campi e luoghi diversissimi, dalla missione alla diplomazia, in Africa ed in Sudamerica, sempre in modo disinteressato e spendendo tutte le sue forze. Per obbedienza ai superiori ha lasciato la terra di missione e i mozambicani che tanto amava, per altri compiti, conservando sempre quella passione che gli aveva fatto alzare, inaspettatamente, la mano a un Comboniano che in visita a Treppo nel lontano 1949 chiedeva chi volesse farsi missionario.
In tutti questi anni padre Arnaldo è sempre rimasto legato alla comunità di Treppo e se la sua presenza fisica si è diradata negli anni, non ha mai mancato di tener informato il paese con le sue lettere e i suoi articoli ricchi di informazioni, curiosità e stimoli spirituali. Siappure in terre lontane è sempre stato un paesano vero ed ha rappresentato un solido legame, per mezzo secolo, di questa piccola comunità con il mondo intero.
Articolo scritto da Nino Moro
Mi dispiace non essere stato presente a questo grande avvenimento….Arnaldo sta` seguendo le orme della mamma, nel bene e nel aiutare i bisognosi ed il prossimo