GIUSEPPE LIUSSO

(Camino al Tagliamento, 1911 – Udine, 1993)

Giuseppe Liusso, pur se allievo di Gaspare Cavallaro, può essere considerato un autodidatta perché si mantenne sempre distaccato da gruppi e correnti, nonostante i contatti stabiliti con alcuni dei maggiori artisti italiani ed europei conosciuti e frequentati nel corso dei suoi numerosissimi viaggi. Solamente negli anni Trenta prese parte alla fase finale del movimento novecentista, in vera sintonia con l’ambiente culturale del tempo e le sue opere di quel periodo sono una autentica sorpresa per chi di lui conosce solo quelle eseguite dagli anni Sessanta in avanti.

Nelle prime mostre Giuseppe Liusso proponeva ambientazioni e paesaggi immersi in un clima malinconico, silenzioso che trasmetteva calma, serenità. Tra gli sfondi dai colori a volte accesi e a volte smorzati, mai aggressivi, compaiono figure di persone, di contadini, di gente semplice, silenziosa come è la gente della terra friulana.

In seguito scelse di dipingere quasi esclusivamente il paesaggio, ma in questa scelta non fu provinciale: se il Friuli, colto nei suoi angoli più nascosti, fu al centro del suo interesse, amò molto anche viaggiare ed esplorare paesi lontani, che divennero soggetto dei suoi dipinti. La sua ansia di conoscere, di vedere lo portò in ogni parte del mondo, da Roma a Milano, da Genova a Marsala, da Parigi a New York, e poi a Mosca, a Cleveland, ad Atene, a Beirut, a Lisbona, a Montreal, a Pechino, ecc., infatti, dal dopoguerra in poi, partecipò a ben più di 250 mostre nazionali ed internazionali.

Giuseppe Liusso ha svolto una lunga attività di artista, raffinando via via l’ispirazione figurativa tramite quindi il contatto con diverse realtà geografiche e culturali, sia nell’area europea che in altri continenti. Il paesaggio naturale è stato trasfigurato dal lirismo del colore, come è ben percepibile nella bella opera esposta nel museo De Cillia, che risente del soggiorno francese, ossia del clima romantico – decadente che caratterizza il paesaggio urbano di Parigi. La raffinatezza dei grigi perlacei, esaltati dal contrappunto dei neri e dai toni autunnali giallo-verdastri della vegetazione, conferisce all’opera “Autunno sulla Senna”, un olio di cm 45×60, un tono poetico essenziale.

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione del quadro consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.