Tra storia e religione (terza parte)
TRA STORIA E RELIGIONE
“Non dimenticate, né lasciate deteriorare maine, capitelli ecc, testimonianza di fede vera dei nostri antenati, i quali passando davanti alle sacre icone, facevano il segno della croce invocando: Signôr, déinus flât e fuarce par ben lâ e ben tornâ”
Maine di siôr Toni dal Pin
Nella piazza di Siaio si trova un’ancona la cui prima costruzione, in stile romanico, risale agli Anni Venti. E’ conosciuta in paese come “Maine di siôr Toni dal Pin” dal nome del suo proprietario, il cavalier Antonio De Cillia (1862 – 1934): una figura importante che, nella storia meno recente di Treppo Carnico, si è adoperata impegnandosi con intelligenza e zelo per il bene della Comunità. Inizialmente l’ancona aveva ai lati due panche e a sera gli uomini si sedevano a discutere gli avvenimenti salienti successi in paese.
Nel 1927 per consentire l’ampliamento del manto stradale e dello spazio antistante, l’ancona viene spostata in un angolo della piazza stessa. All’epoca il fatto scatenò un clamore tale in paese che alcune lettere giunsero persino sul tavolo del Prefetto. Nel libro storico di Denis Baron, “Storia di un paese e di un piccolo maestro”, è approfondita la diatriba tra il cavalier Antonio De Cillia e l’allora Podestà Ilario Deodato Zotton con la pubblicazione delle missive conservate nell’Archivio di Stato di Udine, Fondo Prefettura e Archivio di Gabinetto. Chiaramente la querelle aveva risvolti più politici che religiosi!
Ora all’interno della piccola edicola si trova un pregevole crocifisso e per molti decenni la struttura fu curata da Antonina De Cillia, nipote di siôr Toni, che ha provveduto amorevolmente alla cura di questo sacello votivo, segno e testimonianza della sua antica e prestigiosa famiglia.
Maine da Madone da Guardie
In località Gleris, vicino all’ex albergo Tersadia, si trova un’ancona in stile classico che è conosciuta ai più come la “Maine da Madone da Guardie” o “Maine di Cosc”. Questa struttura fu voluta e costruita nel 1869 da Giobatta Totis, antenato degli eredi Totis di “Cosc”.
Originariamente l’ancona viene innalzata nei pressi dell’attuale Galleria d’Arte Moderna in via Matteotti. Quando in quel luogo, grazie al lascito di Ferdinando De Cillia, viene costruito il nuovo edificio l’ancona è spostata sul bivio tra Paluzza e Treppo Carnico.
In un successivo momento i lavori di ampliamento del manto stradale rendono indispensabile un secondo spostamento che coincide con la sua posizione attuale. Anche il quadro della Madonna che inizialmente era installato al suo interno viene successivamente sostituito dalla signora Maritza Totis con una statua della Madonna della Guardia.
Maine dai Fulugns
In località Gleris, quasi alla fine di via Dante, sul lato sinistro si può ammirare la “Maine dai Fulugns” ancona risalente alla metà dell’800, posta in questo luogo a protezione degli abitanti del paese e dei viandanti. Al suo interno è ospitata una statua della Madonna vestita di bianco che inizialmente era venerata nella chiesa di Sant’Agnese come Madonna del Rosario. Quando la parrocchia decise di procedere all’acquisto di una nuova statua, un abitante di Gleris, tale Moro Gio Batta soprannominato Titte di Gjaline, trovò una nuova sistemazione alla vecchia Madonnina costruendo su un terreno di sua proprietà questa ancona votiva.
Il Moro lasciò in eredità l’ancona alle tre figlie Caterina, Orsola e Maria e la struttura fu custodita per molti anni da Maria Totis, figlia di Orsola. Poi se ne prese cura con dedizione e attaccamento Maria di “Pierin de Malie”. In seguito l’ancona fu venduta a Fermo De Cillia.
Fonti:
- “La noste valade” Raccolta e ristampa dei bollettini parrocchiali – editrice Associazione Culturale Cortolezzis
- “Trep e i Teus” a cura di Angela Cortolezzis, Maurizia Plos, Manuela Quaglia – editrice FORUM, 2002
- “Storia di un paese e di un piccolo maestro” di Denis Baron – editrice Forum, 2012
Simpri mi plas lei qualche roube in furlan, ma e masse pouc. Mandi