• LA SUA STORIA

    La chiesa di Sant’Agnese si trova nel centro del paese in un crocevia di strade che portano alla piazza dove si può anche ammirare il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. Essa venne costruita attorno ad una cappella precedente, edificata attorno al 1700, della quale sono riscontrabili le fondamenta sotto la pavimentazione. L’attuale edificio sacro è stata costruito tra il 1809 e il 1813 su progetto di Angelo Schiavi. Il padre di quest’ultimo, Francesco, fu l’autore dell’elegante campanile in stile carinziano che presenta una snella struttura alta quarantadue metri; la bella cupola a cipolla in rame è opera della ditta Hermann di Hermagor e risale al 1801.

    Consultando i registri parrocchiali si è scoperto che nella chiesetta venivano sepolti in due tombe i sacerdoti. Con certezza sappiamo che sono stati sepolti cinque sacerdoti, tutti nativi della nostra parrocchia e vissuti nei secoli XVII e XVIII. I loro nomi sono stati scolpiti su una lapide di granito posta nel corridoio della navata centrale.

    Piccola nota curiosa: le campane, consacrate nel 1929, portano il nome di Maria-Dolores (la grande), Agnese (la mezzana), Antonia (la piccola) e Giuseppina (l’agonia).

    OPERE D’ARTE

    Nella chiesa in stile romanico e settecentesco troviamo cinque altari, oltre a nicchie, navate e vari affreschi, alcuni dei quali eseguiti dal pittore Giovanni Moro nativo del vicino paese di Ligosullo (Ligosullo, 1877 – Udine, 1949). La volta dell’abside internamente affrescata rappresenta la Beatitudine di Dio, opera del pittore gemonese Fantoni. Nella lunetta sopra l’altare maggiore è raffigurato un dipinto di Gesù nell’Orto degli Ulivi, opera del pittore Basilio Lazzara di Treppo.

    Altra pregevole testimonianza artistica datata 1670 è la pala dell’altare maggiore raffigurante Sant’Agnese, San Giorgio, i Santi Ermacora e Fortunato; va ricordata pure la pala dell’altare di Sant’Antonio opera del pittore udinese Filippo Giuseppini.
    Sopra l’ingresso principale, di notevole pregio, un’antica pala della Madonna del Rosario con Bambino dipinta su tela da Silvestro Noselli di Raveo nel 1723; vi sono raffigurati, oltre alla Madonna, cinque illustri protettori e taumaturghi, capaci insieme di mettere al sicuro oratori e cucitrici, ricamatori e lavandaie, muratori e tagliapietre, medici chirurghi, pittori e artisti in genere. Infatti si vedono di seguito i santi Domenico, Chiara, Silvestro papa, Luca Evangelista e Tommaso d’Aquino.

    Nei rimanenti altari sono collocate le statue rappresentanti la copia della Pietà scolpita in cartone a Roma nel 1907 e benedetta in San Pietro da Papa Pio X, la Madonna del Rosario e, nella nicchia tra i due altari, la Madonna di Lourdes. Il battistero in struttura marmorea risale al 1764 e lungo le pareti sono disposti quattordici pannelli lignei raffiguranti la Via Crucis, opera recente di artigiani ed artisti di Ortisei.

    Nella sacrestia si trovano conservati un pregevole armadio capolavoro d’intarsio, dato presumibilmente tra il 1700 e il 1800 ed inoltre una pala su tela di Sant’Antonio del 1728. Quest’ultima mostra sul fondo una città nordica, con poderosa fortezza turrita, con una grande piazza e una enorme fontana zampillante al centro. E’ certamente la città di Salisburgo con la sua cattedrale, la Kapitelplatz, con l’antico abbeveratoio di cavalli ornato da un gruppo di tritoni. Altra opera è l’affresco sopra la porta d’ingresso che raffigura Maria, dolce e misericordiosa, protettrice del nostro paese. In ultimo nella lunetta sopra l’altare maggiore, il pittore “trepolan” Basilio Lazzara raffigura Gesù.

    Da ammirare anche lo splendido paliotto in legno dell’altare maggiore raffigurante Gesù a Emmaus e lo scintillante e magnifico lampadario che scende dal soffitto della navata centrale, opera dei maestri vetrai di Murano. Il tutto inserito in una straordinaria armonia architettonica di forme e colori. Menzione particolare va fatta alle 14 opere sacrarie presenti sulle colonne della chiesa, rappresentanti le stazioni della via Crucis. Opere lignee dell’Artista scultore di Ortisei, Guido Daurù.

    Notizie tratte da:
    “La noste valade” – Raccolta e ristampa dei Bollettini Parrocchiali 1° e 2° volume – edito dall’Associazione culturale “Elio cav. Cortolezzis”
    “Tradizioni, società e cultura in Val Pontaiba” Atti del convegno 2 agosto 1998 – edito dal coordinamento dei circoli culturali della Carnia.

  • LA SUA STORIA

    L’attuale chiesa della Beata Vergine delle Grazie di Tausia è la terza nel tempo tra quelle costruite nella frazione. La prima venne edificata a nord della borgata in località “Bajarç”. Esistono ancora le fondamenta, ma non si conosce con certezza la data della sua costruzione. Si sa però dai documenti, che sono attualmente nell’archivio parrocchiale di Ligosullo, che Tausia esisteva fra il 1100 e il 1200.
    La seconda chiesa, che esisteva sul luogo di quella attuale, fu dedicata alla Beata Vergine delle Grazie nel 1725. Nell’interno esiste infatti una lapide che attesta la costruzione della chiesa grazie alla generosità di un certo Morocutti Mattia. Come risulta negli atti di morte dei registri parrocchiali, costui, figlio di Giuseppe, era nato a Tausia nel 1699 e vi morì all’età di 66 anni; fu sepolto nella propria cappella il 19 gennaio 1765.
    La chiesa di allora era grande circa come l’attuale. Aveva due finestre sulla facciata in basso e due sulle pareti ad est e ad ovest. Sopra la porta principale si innalzava dal tetto un piccolo campanile a vela, con due piccole campane. Siamo a conoscenza della sua struttura grazie ad un ex voto, dipinto ad olio su tela, fatto fare da una certa Morocutti Margherita nel 1726. Costei era nata nel 1703 e morì a Tausia a 36 anni.

    L’attuale chiesa fu riedificata, a cura del Comune di Treppo Carnico, sul luogo in cui sorgeva la precedente e fu benedetta il 22 ottobre 1876, come testimoniato dalla lapide che si trova all’interno dell’edifico sacro. Sul soffitto della navata e nel coro si possono ammirare due affreschi realizzati nel 1904 dal noto pittore – decoratore Giovanni Moro (Ligosullo, 1877 – Udine, 1949). L’affresco che si trova nella volta del soffitto della navata centrale raffigura la Beata Vergine delle Grazie assieme a San Nicolò e Sant’Antonio da Padova, mentre quello sul soffitto del coro rappresenta il trionfo della Croce. Il tinteggio della chiesa è del 1979 e si è potuto effettuare grazie all’interessamento di Giacomo Faleschini di Treppo Carnico, titolare di una rinomata ditta di tinteggiatori. L’altare maggiore in marmo bianco, che all’inizio del secolo sostituì uno più pregiato in legno, è sormontato da una nicchia in cui è posta la statua in legno della Madonna scolpita ad Ortisei. Sulla parete anteriore del coro, a destra, c’è inoltre una piccola nicchia con la statua di San Giuseppe.
    La festa della Beata Vergine delle Grazie protettrice di Tausia si celebra l’otto settembre.
    Dal punto di vista religioso Tausia fu sempre unita a Ligosullo, come lo è attualmente, meno il periodo che va dal 1912 al 1943; infatti quando fu eretta la parrocchia di Treppo che godeva del privilegio di giuspatronato, era attribuita al Consiglio Comunale la facoltà di scegliere il prete. In questa occasione venne richiesto che nella parrocchia principale fossero riunite tutte quelle circostanti e quindi anche Tausia.
    Nella visita pastorale del 1942 monsignor Nogara decise infine di riunirla di nuovo a Ligosullo e questo avvenne il 25 marzo 1943 quando era sacerdote don Amedeo Cusina, originario di Zenodis.

    GLI EX-VOTO

    Il termine deriva da una locuzione latina che significa letteralmente «secondo la promessa fatta» e indica una formula apposta su oggetti, dipinti, affreschi offerti nei luoghi sacri per ringraziare Dio, la Madonna oppure un Santo di aver esaudito una preghiera. Questa pratica, comune, in differenti forme, a molte religioni, è un impegno che il credente assume nei confronti della divinità purché la stessa ne esaudisca le richieste, ovvero un ringraziamento per una grazia ricevuta.
    La chiesa di Tausia contiene degli ex voto molto interessanti che testimoniano la vita e le abitudini del tempo, oltre ovviamente a far conoscere come si presentavano allora i luoghi.
    All’interno si possono ammirare due ex voto, offerti rispettivamente da Osvaldo Brunetto da Tausia e dalla moglie Margherita Morocutti sempre di Tausia per la guarigione da una malattia. I due dipinti lasciano il sospetto che possa trattarsi di una doppia dedicazione riguardante lo stesso episodio taumaturgico. Infatti, talvolta, prima dell’interessato, colpito dai gravi problemi di salute, era la persona a lui più vicina affettivamente che pronunciava il voto per conto del congiunto e solo in un secondo tempo, a guarigione avvenuta, il devoto protagonista aggiungeva la sua volontà di ringraziamento. In questo caso il Brunetto avrebbe chiesto la grazia per la protezione della moglie nel 1725, mentre la Morocutti avrebbe ringraziato per la guarigione ottenuta nel 1726. La tecnica pittorica di questi due voti, le luci, le aureole le nubi, le suppellettili e perfino il modo di costruire le figure e di ambientarle nella stanza ricordano i modi del pittore Silvestro Noselli di Raveo che operò anche nella chiesa di Treppo Carnico.

    L’inginocchiarsi di Margherita sul sentiero davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie di Tausia, priva della torre campanaria attuale, sarebbe il segno della filiale subordinazione e del ringraziamento: inoltre il luogo consacrato diventa memoria di consuetudine devota e rende ulteriore garanzia di protezione.
    C’è inoltre un ex voto, datato 1739, raffigurante un pio signore che si rivolge ad una Madonna giovanissima, dai lunghi capelli incorniciati da un nastro e coperti da un velo bianco e trasparente. Il nome del gentiluomo è sconosciuto ed egli viene ritratto religiosamente inginocchiato con la corona del rosario in mano.

    Notizie tratte da:
    “La noste valade” – Raccolta e ristampa dei Bollettini Parrocchiali 1° e 2° volume – edito dall’Associazione culturale “Elio cav. Cortolezzis”

  • I PARROCI

    Questo è l’elenco cronologico dei parroci di Treppo Carnico. Bisogna ricordare che solo nel novembre del 1905 la Curazia di Treppo Carnico diventò a tutti gli effetti una Parrocchia.

    1700 SCALA don PIETRO

    (Cappellano curato istituito con decreto patriarcale 26 gennaio 1700). Nel 1717 è parroco a Sauris. Un suo ritratto ad olio si trova nella sua casa paterna in Siaio. Nato in “Corradin” nel 1674.

    1706 JACOMINO don ANTONIO

    da Sigiletto, fu a Paluzza nel 1715. Venne seppellito nella chiesa parrocchiale di San Daniele il 3 maggio 1720.

    1718 CORTOLEZZIS don NICOLO’

    da Zenodis, morto il 2 agosto 1739. Fu seppellito nella chiesa di San Agnese. Nacque nel 1679.

    1738 DE SCALA don DANIELE

    da Siaio (1711-1791). Esiste ancora un suo ritratto. Il 19 giugno 1751 questo curato battezzò in “domo materna” Maria Orsola Sommavilla figlia del Dominus Nicolò e di Donna Orsola con licenza del monsignor Patriarca. Le cerimonie di rito furono fatte da monsignor parroco Silverio il 23 settembre successivo.

    1764 MORO don NICOLO’

    da Sutrio.

    1771 SOMMAVILLA don PIETRO

    da Treppo: era nato nella casa “dai Pérz” nel 1742. Esiste il suo ritratto nella famiglia della stessa stirpe qui a Treppo. Allegò la sua libreria alla canonica curaziale. Il segno di una croce (+) nel quadrone del matonato della chiesa, quasi innanzi l’altare dell’Addolorata, indica il luogo in cui fu sepolto nella Cappella precedente a quella attuale. Morì il 23 giugno 1796.

    1797 DE CILLIA don GIACOMO

    da Siajo. Morto a Fitrink (Carintia) nel 1814 presso la famiglia Moro, facenti parte del suo parentado.

    1811 TRAVANI don GIUSEPPE

    da Trava, poi Ec. Sp. di Amaro, Prep. di Zuglio e Can. di Cividale dove morì l’anno 1865. Durante la sua permanenza a Treppo è stata costruita l’attuale chiesa.

    1819 DE CILLIA Dott. don GIACOMO

    da Treppo nato nel 1773, prot. apost. sino all’anno 1834. Defunto a Treppo il 7 gennaio 1856. Il suo ritratto trovasi nella sua famiglia (Zilie) qui a Treppo. Si è adoperato per la costruzione dell’attuale chiesa.

    1836 TAVOSCHI don FELICE

    da Comeglians, poi parroco a Venzone, defuntovi nel 1855. Conservansi tuttora le sue sembianze tra le mummie.

    1852 DE FRANCESCHI don FRANCESCO

    nato a Casteons di Paluzza nel 1824, indi pievano di Socchieve. Morì il 19 maggio 1894.

    1855 POLO don GIOV. BATTISTA

    da Forni di Sotto, ivi moriva il 2 giugno 1882.

    1864 FABIANI don GIACOMO

    da Dierico, indi pievano di Pontebba e abate parroco di Moggio, dove morì il 7 giugno 1884.

    1866 ZANITTI don GIUSEPPE

    da Montenars, ove morì nell’ottobre 1893.

    1867 BENEDETTI don AMADIO

    da Ampezzo, morì nel novembre 1902.

    1869 CIMENTI don GIOVANNI

    da Vinaio, fino alla sua morte avvenuta il 25 novembre all’età di 58 anni.

    1890 MORASSI don FRANCESCO

    da Lorenzaso. Abbandonò la curazia nel marzo 1894 in seguito ad un aggressione da parte di 5 giovani del paese. Il 24 agosto 1896 entrò a Milano nella casa delle missioni estere. Il 3 ottobre 1897 missionario a Hrishnagar in Bengala. Nel 1903 missionario salesiano in America.

    1894 PICOTTI don PIO GIUSEPPE

    da Nonta (Socchieve), indi pievano a Cavazzo.

    1898 COVASSI don GIUSEPPE

    da Caneva di Tolmezzo, passò curato a Sedilis, poi professore nel seminario di Udine, infine parroco a Vendoglio.

    1901 DA POZZO don ANTONIO

    da Monajo, indi professore nel seminario arcivescovile di Cividale, quindi parroco a Basagliapenta. Morì a Monaio nel 1936.

    1905 SOLARI don GIACOMO

    da Pesariis, ultimo curato.

    Con il decreto Arcivescovile dopo la delibera del Consiglio Comunale, nel Novembre 1905 la Curazia si eresse in Parrocchia.

    1905 SOLARI don GIACOMO

    eletto parroco il 21 aprile 1912 prese solennemente possesso il 1° settembre 1912 e vi morì l’8 aprile 1917.

    1917 ARIIS don GAETANO

    da Raveo dal 12 Aprile 1917. Primo economo spirituale fino al 24 ottobre 1919.

    1919 ZANIER don GIOVANNI

    da Arta. Secondo parroco fino al 14 febbraio 1923. Fu parroco di Ampezzo, canonico di Cividale. Morì nel 1960.

    1923 DASSI don LORENZO

    Nato a Cercivento nel 1894. Economo spirituale dal 24 febbraio 1923 e terzo parroco dal 21 maggio 1924 al 14 agosto 1957. Fu parroco a Osoppo e a Zovello. Morì in Breili di Siaio nel 1983.

    1957 BARBACETTI don LIONELLO

    Nato a Rivolto nel 1919 fu parroco dal 2 dicembre 1957 al 1° aprile 1965. Indi parroco a San Tomaso di Majano ove morì nel gennaio 1982.

    1965 FOSCHIANI don VIRGINIO

    Nato nel 1925 ad Adegliacco fu parroco dal 13 giugno 1965 al 18 settembre 1970 quando morì durante una gita alla Creta Rossa (Pramosio) con alcuni giovani della parrocchia.

    1970 RIBIS don GIUSEPPE

    da Reana del Rojale. Rimase a Treppo dal 7 dicembre 1970 al gennaio 1972. Poi fu parroco a Majano e Campoformido.

    1972 ENGLARO don EMILIO

    nato a Englaro di Paluzza nel 1929. Parroco di Treppo dal gennaio 1972 al 9 settembre 1976. Indi a Torreano di Cividale, Rigolato ed infine a Ovaro. Morì il 1° giugno 1994. E’ sepolto ad Ovaro.

    1976 PITT don GIOVANNI

    (1906-1996) da Cercivento. Economo spirituale fino al 27 agosto 1977. Poi passò alla casa di riposo di Paluzza.

    1977 PUNTEL don TARCISIO

    nato a Cleulis di Paluzza nel 1948. Parroco dal 27 agosto 1977. Nel 1985 assume pure la parrocchia di Ligosullo e nel 1997 anche quella di Paluzza-Rivo.

    1999 FABRO don GIORGIO

    nato a Colloredo di Monte Albano nel 1946. Ordinato sacerdote a Prepotto, fu insegnante a Cividale, poi parroco di Castelmonte, Gagliano, Spessa di Cividale e Cussignacco. Dal 1999 al 2009 parroco, oltre che a Treppo, a Sutrio e Tausia – Ligosullo.

    2009 DELLA PIETRA don HARRY

    nato in Francia nel 1959 da genitori originari di Zovello lì emigrati. Ordinato sacerdote nel 1997 è stato Vicario parrocchiale a Codroipo. Arriva a Treppo domenica 6 dicembre 2009. Svolge il ministero pastorale anche a Sutrio, Cercivento e Ligosullo – Tausia.

  • GLI ORARI DELLE SANTE MESSE

    PARROCCHIA DI SANT’AGNESE

    Nella Chiesa di Sant’Agnese a Treppo Carnico la S. Messa viene celebrata la domenica alle ore 9.45 e il giovedì alle ore 19.30.
    Cambiamenti di orario, dettati da particolari ricorrenze o festività, vengono comunicati sul Bollettino parrocchiale settimanale che si trova in fondo alla Chiesa, o nelle bacheche poste nelle varie frazioni del Comune. Nel periodo da maggio ad ottobre vengono celebrate veglie e rosari.

    PARROCCHIA DELLA BEATA VERGINE DELLE GRAZIE

    Nella Chiesa della Beata Vergine delle Grazie a Tausia la S. Messa viene celebrata la domenica alle ore 17.00.
    Cambiamenti di orario, dettati da particolari ricorrenze o festività, vengono comunicati sul Bollettino parrocchiale settimanale che si trova in fondo alla Chiesa, o nelle bacheche poste nelle varie frazioni del Comune. Nel periodo da maggio ad ottobre vengono celebrate veglie e rosari.