ANGELO VARIOLA

(Bagnarola di Sesto al Reghena, 1906 – Cordovado, 1974)

“Angelo Variola avverte il pungolo dell’arte in età matura, quando soggiorna, per motivi di lavoro, a Venezia. Stabilisce fruttuosi contatti con gli artisti della Scuola di Burano, la cui vivacità coloristica lo aiuta a vincere ogni titubanza e ad entrare, senza inceppi né difficoltà, nel mondo della pittura. Burano possiede dovizia di stimoli cromatici: la tavolozza di Variola vi corrisponde con immediatezza ed il ritardo anagrafico è presto cancellato”.

Questa sintetica presentazione dell’approccio al mondo dell’arte figurativa da parte di Angelo Variola, scritta dall’autore Luciano Perissinotto, delinea efficacemente tutta la tipicità della pittura del pittore friulano. Egli avendo introiettato gli umori della pittura veneta, rinforzati dalla conoscenza delle esperienze di vari artisti italiani ed europei con cui era entrato in rapporto, interpreterà il paesaggio agreste, soprattutto friulano, in maniera soggettiva, ossia svincolata dai condizionamenti della rappresentazione oggettiva. Tutto questo è leggibile nell’opera esposta nella Galleria d’Arte Moderna Enrico De Cillia intitolata “Paesaggio friulano”; si tratta di una composizione in olio di cm 18×24 datata 1960.

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione del quadro consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.