VIRGILIO TRAMONTIN

(San Vito al Tagliamento, 1908 – 2002)

Virgilio Tramontin è stato un pittore e incisore italiano. Dopo gli studi tecnici frequenta dal 1931 l’Accademia di Belle Arti di Venezia, seguendo i corsi di pittura di Virgilio Guidi e i corsi di incisione di Emanuele Brugnoli e Giovanni Giuliani. Nel frattempo frequenta lo studio veneziano del maestro di Dardago, Umberto Martina. Ottenuto il diploma accademico nel 1934, comincia ad esporre a Udine e a Venezia, invitato a più riprese alla Biennale internazionale d’arte dove, nel 1942, tiene una mostra personale.

Per oltre dieci anni svolge attività di insegnamento all’Accademia di Belle Arti, chiamato da Giuliani nel 1941 a occupare il posto di assistente alla cattedra di incisione. Nel 1944 collabora alla “Academiuta di lenga furlana” e allo “Stroligut” di Pier Paolo Pasolini a Casarsa della Delizia insieme a Federico De Rocco e Nico Naldini.

Negli anni Cinquanta, con gli incisori Tranquillo Marangoni, Remo Wolf, Giorgio Trentin e altri è tra i promotori dell’Associazione Incisori Veneti (AIV) che svolge una intensa attività culturale e didattica a favore dell’arte incisoria in Italia e all’estero. Opera anche nel campo dell’ex libris partecipando a numerosi congressi in tutta Europa. Continua fino agli anni Novanta l’attività di disegnatore, pittore, incisore, dedicandosi prevalentemente all’acquaforte. Predilige la rappresentazione della natura en plein air, ma realizza anche ritratti, nature morte e soggetti di arte sacra. Espone sue opere incisorie in Italia e nel mondo in più di cinquecento mostre, circa cento di esse sono personali.

La caratteristica dominante di questo artista è dunque rappresentata dalla massima dedizione all’espressione grafica e, in particolare, alla tecnica dell’incisione su lastra di rame o di zinco, che ha costituito il suo linguaggio peculiare. Una tecnica questa complessa e difficile, soprattutto quando il fitto reticolo dei segni incisi non si limita solo alla resa volumetrica dei soggetti trattati, ma si avvale dei giochi luministici, che vanno ottenuti con delicata sicurezza, per far emergere l’atmosfera che trasfigura i dati oggettivi, conferendo un particolare tono poetico all’opera. Ed è proprio questo effetto che viene a caratterizzare il lungo lavoro di Tramontin, contrassegnando le sue incisioni di un tono personale ed artistico, nel significato più alto del termine; ciò viene confermato dalla lettura dell’opera “Loggia di Udine” (incisione di cm 29×41, del 1971) presente nel museo De Cillia.

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione dell’opera consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.