DOMENICO SOMEDA

(Rivolto, 1859 – Udine, 1944)

Domenico Someda si forma artisticamente a Roma, presso lo studio del pittore Giuseppe Ferrari. Il suo esordio espositivo avviene a Udine nel 1883, ma è nel 1887 che si impone all’attenzione del pubblico con l’opera La calata degli Ungari, tela esposta all’Esposizione Artistica e d’Arte Applicata all’Industria di Venezia e oggi conservata preso la Galleria d’Arte Moderna di Udine.
Favorito dall’educazione cosmopolita avuta dalla madre di origine ungherese e dalla conoscenza della lingua tedesca, il pittore compie lunghi viaggi, soprattutto nei paesi dell’Europa settentrionale. È in Danimarca e in Belgio, in Inghilterra e a Dublino ricalcando le orme dell’amico pittore Giovanni Boldini, stabilitosi a Parigi, dal quale mutua l’uso di una pennellata sfrangiata e dinamica. Nel 1897 il pittore presenta, nella sala della Permanente di Venezia in San Marco, la tela Amore e Patria, oggi conservata presso la Galleria d’Arte Moderna di Udine, che inaugura il fortunato filone delle tele a soggetto militare. Al 1899 risale invece la sua partecipazione alla Biennale.

Dal 1900 l’artista risiede stabilmente a Roma entrando a far parte del mondo aristocratico della capitale che ritrae nei momenti di svago durante le battute di caccia alla volpe e nelle cavalcate attraverso la campagna romana.

Nel 1942 Domenico Someda abbandona Roma e ritorna a Udine, dove rimane sino alla morte, dipingendo per i pochi amatori ancora in grado di apprezzare il suo linguaggio di ispirazione ancora ottocentesca.

Someda trattò vari generi con disinvoltura, dalla figura al paesaggio, nonché i temi dell’arte sacra. L’opera esposta nella Galleria De Cillia è intitolata: “Roma 1925” ed è un olio di cm 25×45. Vi è raffigurata una suggestiva veduta romantica di uno scorcio di paesaggio con l’acqua ed una rigogliosa vegetazione, resa con tocchi rapidi ed efficaci di colore.Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione del quadro consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.