CIRILLO IUSSA

(S. Pietro al Natisone, 1923 – 2007)

Cirillo Iussa non fu semplicemente un valido pittore, ma un uomo riflessivo, dotato di cultura e attento alle problematiche dell’attualità, ossia dei tempi moderni, in cui, a suggestive prospettive di miglioramento della vita dell’uomo e di un suo fecondo rapporto con il mondo che lo ospita, si accompagnano scenari inquietanti che inducono all’ansia e alla paura del futuro.

Troppe, infatti, sono le incognite collegate all’affermazione del progresso scientifico e tecnico della nostra epoca, tramite il quale poteri occulti ed incontrollabili possono condizionare la vita di milioni di individui, producendo nuove forme di schiavismo e di sottrazione della libertà.

“…alla prevaricazione, all’uso indiscriminato delle risorse naturali ed all’inquinamento, Iussa conferisce la forma del robot industriale, l’orcolat’ della leggenda, oscuro persecutore dell’uomo, paura irrazionale, che stritola le più genuine risorse umane..”. Questa situazione viene ben delineata nell’opera presente nella collezione De Cillia, intitolata “I coscritti” (una tecnica mista, di cm 24×34, datata 1985). In essa le quattro figure dei giovani, disegnati entro spazi angusti come gabbie, si divincolano in cerca di liberazione dalla loro prigione saldamente bloccata però dalle mani meccaniche, gigantesche, del mostro robotico che domina la scena.

Opera questa pertanto alquanto allusiva degli incubi che incombono sull’uomo e, nel medesimo tempo, rinviante alla nostalgia dell’utopia rinascimentale, basata sull’aspirazione del rapporto armonioso fra l’uomo e l’ambiente, nel segno della razionalità e della misura, contro la persistente irrazionalità della violenza e della prevaricazione.

Per accedere ad ulteriori dati relativi all’opera consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.